Il Comitato TPL FVG è un
comitato di utenti del trasporto pubblico locale su gomma nato per
protestare contro i tagli effettuati al servizio nel corso del 2013.
In pochi mesi di vita il
comitato ha raccolto centinaia di firme contro questi tagli, ha
incontrato amministratori, lavoratori e associazioni per conoscere
meglio il tema e ha promosso un sondaggio tra gli utenti che ha
raccolto seicento risposte. Al momento la nostra attività è
concentrata nella provincia di Udine, ma abbiamo già ampliato i
contatti e ricevuto richieste di allargamento alle altre province e
ci stiamo organizzando in questo senso.
Il
nostro obiettivo è un miglioramento e un potenziamento del trasporto
pubblico locale e un aumento dell'utenza.
Secondo dati forniti nel Piano Regionale del TPL attualmente il 93%
della mobilità è privata: noi vogliamo che la Regione si impegni a
ridurre questa percentuale incentivando l'uso del trasporto pubblico.
I vantaggi sarebbero innumerevoli: minore spesa a carico dei
cittadini e delle famiglie in un momento di crisi; creazione di posti
di lavoro in loco; migliore qualità dell'aria; minori spese per
sanità, parcheggi e infrastrutture; minore consumo di suolo...
Chiediamo di essere
interlocutori delle istituzioni regionali sul tema del trasporto
pubblico, con i seguenti obiettivi.
1. Dalle nostre esperienze di
utenti del TPL e dal nostro sondaggio emerge una diffusa
insoddisfazione per il servizio e una forte richiesta di
miglioramento tramite:
- corse più frequenti,
- copertura delle fasce orarie attualmente scoperte,
- servizi serali e festivi garantiti,
- capillarità con corse anche per i piccoli centri,
- aumento del servizio per far fronte a orari di punta (durante le quali i mezzi sono spesso sovraffollati) o eventi speciali.
Molti attuali automobilisti si
dicono disposti a passare al trasporto pubblico a patto che il
servizio sia migliore, il costo non proibitivo e i biglietti di
facile reperibilità (tessera a scalare ricaricabile, integrazione
tariffaria ferro-gomma e interprovinciale...)
2.
Le coperture economiche per un potenziamento del
servizio ci sono: la Regione può ridurre le sovvenzioni
all'automobile, a partire da benzina agevolata e cosiddetti
ecobonus, essendo queste sovvenzioni in competizione con la spesa per
il TPL; acquistare mezzi più piccoli (molti lamentano il
sovradimensionamento dei mezzi in aree od orari meno trafficati) e
quindi più economici; cercare di accedere a fondi europei e
ottenere il reinvestimento in loco di milioni di euro di utili
netti effettuati dalle aziende di TPL che ogni anno lasciano la
nostra regione per andare all'estero.
Inoltre, un aumento di utenti
garantirebbe maggiori entrate a coprire i costi, e una diminuzione
del traffico automobilistico privato porterebbe risparmi a lungo
termine nella spesa sanitaria, infrastrutturale e per la
sicurezza.
3. Le proposte del Piano
Regionale del TPL evidenziano un desiderio di penalizzare le aree
cosiddette “a domanda debole” a favore dei centri urbani, in
particolare Trieste. Noi chiediamo di non disinvestire nelle aree
deboli e soprattutto nella montagna, già sofferente, e di
redistribuire l'incremento di chilometraggio in maniera più equa
ed equilibrata a copertura di tutto il territorio regionale. In
particolare, se si vuole introdurre il servizio a chiamata,
chiediamo che questo sia aggiuntivo e non sostitutivo rispetto
all'offerta attuale.
4. Chiediamo alla Regione un
atto di coraggio e soprattutto di lungimiranza nella promozione
del trasporto pubblico a discapito di quello automobilistico privato
- scelta compiuta da molto tempo dalle più virtuose amministrazioni
d'Europa anche al di fuori delle metropoli - e quindi non solo di
investirvi maggiore attenzione e risorse ma anche di condurre
campagne informative sui benefici del trasporto pubblico e sui
servizi offerti.